la rosa tatuata
la rosa tatuata

  copertina caino
1. Lascia che sia la notte play
2. Tra occhi e cuore play
3. Signore dei falliti play
4. Passa o diào play
5. Pasqua '44 play
6. Cambiamenti play
7. Si fa quel che si può play
8. Nelle maniche di un baro play
9. Triora play
10. Sotto il segno di Caino  
11. Vento di sale play

 

Caino - 2006

(autoprodotto)


 

LASCIA CHE SIA LA NOTTE
(Ravera)

Amico credi a me
ci verranno a cercare
con un coltello nella mano
e l'altra mano da toccare
amico sai com'è
è tutto un giro di parole
tenute strette nella bocca
lasciate troppo sotto il sole
non credi che sia opportuno affrettarsi
prima che il mondo ci sotterri?!
o trovi molto più plausibile voltarsi
ed ordinare altre due birre?!

lascia che sia la notte
ad afferrarci piano piano
e che ci porti poi lontano

amico fidati di me
loro conoscono i nostri nomi
verranno a prenderci nel buio
con i fucili e coi bastoni
lo vedi anche da te
è tutto a un tiro di fortuna
tenuta a bada dalla sorte
guardata a vista dalla luna
non credi che sia esecrabile slacciarsi
estrarre il culo dai calzoni?!
non trovi quanto meno nobile scostarsi
cedere il passo a chi è più giovane?!

lascia che sia la notte
ad afferrarci piano piano
e che ci porti poi lontano

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TRA OCCHI E CUORE
(Ravera)

Se mi guardi le mani
cerca la linea del cuore
se mi guardi le mani
sta tra fortuna e dolore
Io sono quel che sono
per niente quel che credi
beh come vedi
io sono ancora in piedi

se mi guardi le spalle
assalteremo anche i treni
se mi guardi le spalle
non ci saranno problemi
e aspetteremo il giorno
nascosti dalla luna
senza paura alcuna
sfidando la sfortuna

se ti guardo negli occhi
perdo la gara in partenza
se ti guardo negli occhi
io parto senza speranza
io sono il Santo senza fede
sempre tentato dall'oblio
voglio cadere a modo mio
con o senza l'aiuto del buon Dio

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SIGNORE DEI FALLITI
(Ravera)

Che ne sarà che ne sarà
che ne sarà di noi
che ne sarà cosa sarà
cosa sarà di noi
un cielo cupo sta piangendo
misto di nuvole e avvoltoi
che ne sarà di noi

chi arriverà non tarderà
ma chiederà di noi
chi arriverà se guarderà
ci porterà con lui
ad inseguire gli orizzonti
fino a svuotare i serbatoi
che ne sarà di noi

signore dei falliti
pastore tra i dispersi
per nulla sfiduciati
da sepre tuoi devoti
signore dei falliti
smarriti e intrappolati
dispersi e ritrovati
pur sempre figli tuoi
ricordati di noi

che ne sarà che ne sarà
che ne sarà di noi
che ne sarà ma chi sarà
che pregherà per noi
un cielo cupo sta piangendo
come la neve va sciogliendo
goccia per goccia dai granai
che ne sarà quel che sarà
sarà solo per noi

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PASSA O DIÀO (bonfanti) - PASSA IL DIAVOLO

passa o diào - passa o diào
co o sôeu mantello scüo
in bocca t'ae in savô amào
passa o diào

mae poâe o l'è adescio e o lèze
mae moâe c'a dorme co e lerfe streite
o vento sciùscia secco
te vegne sâe - te vegne quâe
no se sa de còse

passa o diào - passa o diào
passa o diào - passa o diào

o zoêga a e bocce con sôeu moggèe
passa o diào - o xoêa in sci tèiti
croêve tütto co e sôeu àe neigre
o lascia e soêu tracce de rango 'nt' e croêze
o l'intra d'a 'n barcon averto
pè roubàte quello che t'aê de ciü cào

passa o diào - passa o diào
passa o diào - passa o diào



passa il diavolo - passa il diavolo
con il suo mantello scuro
In bocca hai un sapore amaro
passa il diavolo


mio padre è sveglio e legge
mia madre dorme con le labbra strette
il vento soffia secco
ti viene sete - ti viene voglia
non si sa di che cosa

passa il diavolo - passa il diavolo
passa il diavolo - passa il diavolo


gioca a bocce con sua moglie
passa il diavolo - vola sui tetti
copre tutto con le sue ali nere lascia le sue tracce di zoppo nelle mulattiere
entra da una finestra aperta
per rubarti quello che hai di più caro


passa il diavolo - passa il diavolo
passa il diavolo - passa il diavolo

 

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PASQUA '44
(Ravera)

C'è una fiamma sospesa nel cielo
tra le stelle e l'autostrada
che ogni notte mi illumina l'anima
che ogni notte mi illumina casa
se per caso dovessi passare
e lo sguardo lanciare sul monte
pensa a chi una mattina di marzo
sotto l'eco di un mitra si è spento

Teresina io quella mattina
ho pensato anche a te e a mia madre
e a quel bacio rubato di sera
nel fienile di tuo padre
Teresina io quella mattina
te lo giuro puoi starne sicura
arrivato sul ciglio del fosso
non ti nego che ho avuto paura

la paura è una strana compagna
che ogni tanto ti viene a cercare
come un cane che cerca il suo albero
come un fiume che cerca il suo mare
ci ha trovati in un giorno di marzo
nella Pasqua di nostro Signore
e lasciati a morire in un fosso
sotto gli occhi di un angelo nero

nella Pasqua di nostro Signore
al calvario di questa stazione
ben coscienti dell'ultimo viaggio
senza alcuna resurrezione
c'è una fiamma sospesa nel cielo
tra le stelle e l'autostrada
che ogni notte mi illumina l'anima
che ogni notte mi illumina casa.

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CAMBIAMENTI
(Ravera)

Nuvole nere all'orizzonte
tempeste e lampi in alto mare
rotte obbligate da seguire
un sogno strano ci ha reciso
ci ha schiaffeggiato e poi sorriso
come una madre solo sa fare
tu che hai gridato ai quattro venti
sempre in attesa di cambiamenti
fermo in attesa di cambiamenti

cerca il bambino che sei stato
che ti ha baciato e poi è scappato
senza lasciarsi più trovare
vorrei invadere i tuoi mondi
contrabbandare i tuoi segreti
tenere schiavi i più proibiti
rotte obbligate da seguire
a piedi nudi tra i serpenti
sempre in attesa di cambiamenti
fermo in attesa di cambiamenti

sempre in attesa di cambiamenti

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SI FA QUEL CHE SI PUO'
(Ravera)

Si fa quel che si può
quello che si sa fare
si esce dalla mischia
si cerca d'arrivare
si fa quel che si può
meglio se è cosa giusta
si getta il cuore oltre
tentando la conquista

cos'è che non capisci
cos'è che non comprendi
cos'è che ti fa stare
in piedi mentre attendi
io faccio quel che posso
il resto lo farò
se vuoi passa domani
si fa quel che si può

si fa quel che si può
badando a non sgarrare
si dice sissignore
si cerca d'obbedire
si fa quel che si può
che altro si può fare
si aspetta l'occasione
da prendere o lasciare

cos'è che non capisci
cos'è che non comprendi
cos'è che ti fa stare
come è che non ti arrendi?
io pago quel che rompo
e il resto lo terrò
non so se mi conviene
si fa quel che si può

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NELLE MANICHE DI UN BARO
(bonfanti/ravera/terzitta)

Mi perdo in mezzo ai tuoi discorsi
facendo finta di non capire
non è un problema di linguaggio credimi
son solo stanco di ascoltare
io sto seduto sotto il portico
ad invecchiare sopra una seggiola
tu muoviti piano il mondo fuori scricchiola

cammino tra gli sguardi. gli sguardi della gente
cammino stando attento ma non vedo niente
attraverso giorni e notti di un gioco poco chiaro
tutto è nelle maniche di un baro

non c'è un futuro di rimpianti sai
lungo le linee di questa mano
solo un passato di rimorsi incisi
nel mio presente in modo arcano
vorrei conoscere le regole
capire il senso di tutto quanto
tu copriti bene fuori si sta alzando il vento

cammino tra gli sguardi
gli sguardi della gente
protetto da una maschera di niente
e pesco le mie carte cercando un jolly raro
nascosto nelle maniche di un baro

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TRIORA
(Ravera)

Isotta ha sette vite e sette anime
come i gatti che raccoglie per le strade
con cui danza nelle notti senza luna
a piedi nudi dentro i boschi di Triora

Isotta ha il cuore infranto in sette parti
e ogni parte porta il nome di qualcuno
ma nessuno può danzare con Isotta
nelle notti senza luna di Triora

Isotta è stata vista far l'amore
con il diavolo vestito da fornaio
che ha comprato la sua anima e il suo seno
per tre dita di formaggio e pane nero

Isotta ha sette vite e sette anime
tutte quante incatenate nella torre
tutte quante condannate a triste morte
da un Vicario e dai morsi della fame

c'è chi l'ha vista lanciarsi dal balcone
per fuggire alle torture e alla sua sorte
c'è chi giura di aver visto sul suo volto
il suo volto con il volto del demonio

Isotta ha sette vite e sette anime
come i gatti che raccoglie per le strade
con cui danza nelle notti senza luna
a piedi nudi dentro i boschi di Triora

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SOTTO IL SEGNO DI CAINO
(Ravera)

ho un fratello pastore
e un padre distante
porto un segno nell'anima
ma non è importante

ho smarrito la fede
e le chiavi di casa
ho lasciato il sentiero
e non c'è più discesa

la notte sfregia il mattino
nera come buon vino
senti il respiro vicino
sotto il segno di Caino

sto cercando un approdo
in un mare in tempesta
vendo sogni e speranze
in un'unica asta

la notte sfregia il mattino
di un cielo rosso rubino
persi in un solo destino
sotto il segno di Caino

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VENTO DI SALE
(Ravera)

Tra i molti ricordi che vanno perduti
ce ne uno che oggi appena sfioro
io con la schiena piegata al sole dei campi
lei un fazzoletto legato attorno a una fronte
grondante di lavoro
per quei quattro soldi,quelle quattro pareti
tenute insieme da un tetto di cartone
a ripararci le ossa ancora stanche da ieri
dimenticando, possibilmente, le volgarità
del padrone

era un vento di sale
che si sentiva salire
e accarezzava la terra
con un odio e una rabbia tale
...da farla morire

poi ci hanno convinto dicendo:
"in città c'è tutto quello che potete volere"
ne è passato di tempo, sono anni da allora
tanto che se ci penso non ricordo che cosa
volevamo trovare

Io e Lena crediamo al destino tuttavia
e nostro figlio diventerà un uomo.
vorremmo portarlo via da questa periferia
da questo posto che non accetta gli uomini
per quello che sono

ma è un vento di sale
che sta per ritornare
e che ci seguirà
città dopo città
senza volersi mai posare.
perchè un vento di sale
che si sentiva salire
ci rubava la terra
con un odio e un amore tale
...da farci partire

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