la rosa tatuata
la rosa tatuata

Al Centro del TemporaleAl Centro del Temporale
(Devega Records - 1998)


La Rosa Tatuata, band genovese, inizia a calcare le assi del palco nel ’94. Partecipa al concorso nazionale Adidas street-ball 1995 classificandosi, nella serata finale, al 2° posto.

Nel dicembre 95 dà alle stampe un Mini cd autoprodotto, dal titolo “Prigionieri del rock’n’roll“ a cui ha fatto seguito l’anno dopo un demotape ancora più interessante. Oggi il gruppo si presenta finalmente all’appuntamento con l’atteso debutto adulto, confezionando uno dei dischi italiani più stimolanti di questo 1998.

Piace constatare che il ceppo delle sette note cominci a partorire i frutti coltivati con la passione di chi passa le nottate a farsi crescere i calli delle dita sulle corde della chitarra o scrivendo canzoni.

E’ la storia di tanti gruppi, ma i ragazzi de "La Rosa Tatuata" hanno una marcia in più.

Il gruppo è composto da Giorgio Ravera: lead guitar, Silvio Stagni: hammond e piano, Filippo Sarti:sax e cori, Matteo Dorcier: basso e cori, Massimiliano Di Fraia: batteria, Max Parodi: voce, chitarra armonica e “capobanda”, nonché autore dala tratto esemplare, semplice (ma non semplicistico), energetico e interiore.

Le sue canzoni non sono mai banali, hanno visceralmente una visione positiva e raccontano le emozioni di storie di vita, di cronaca quotidiana, con profondità d’animo e sensibilità personale.

Paolo Bonfanti, virtuoso della sei corde e bluesman di caratura internazionale, oltre a produrre l’album, suona la chitarra in qualche brano.

Si parte con Storie di paese, ottimo pezzo rock senza fronzoli con taglienti riff chitarristici, un bel solo di armonica ed un ritornello che ti entra in testa e non vuole più uscire. Subito dopo arriva Briciole di pane, rock ballad d’ampio respiro, liricamente profonda e introspettiva. Segue Per chi aspetta, song pregnante di pathos e ricca di feeling. Nessuno ti vuole (come ti voglio io amore mio) è un canto d’amore estremo, un urlo nella notte per un’anima lacerata.

Tra i dodici brani presenti sul CD c’è la cover di Treno di mezzanotte tratta dal disco di Massimo Bubola dell’82: è un rock’n’roll potente, dal tiro energico, che vede la presenza dell’autore far bella mostra di sé al fianco della Rosa Tatuata.

Settembre è una ballata velata di malinconia, un tributo ad un amico scomparso che vede un duetto con Paolo Maestri Archetti (Yo Yo Mundi).

Ai bordi della strada, con il suo intro di sax e la sua coda finale di piano, ricorda lo Springsteen di Darkness.

Oltre le scogliere è un’altra canzone di buon impatto, mentre Quello che tu vuoi , con i suoi tempi quasi hard-core, si presta certamente a torridi live-show.

Temporale, la dinamica title track, caratterizzata dall’uso del piano e da consistenti chitarre, è un invito a spezzare le catene, a risollevarsi ‘… non più in ginocchio, ma in piedi…’, ad alzare lo sguardo ed a non arrendersi alla vita.

Fiume in piena era la colonna portante del loro lavoro d’esordio ed è qui riproposta, goliardica e sensuale, con un volume trascinante: un coito pirotecnico con sax, hammond, ritmo e chitarre contagiose sugli scudi. Infine, in chiusura, tiriamo il fiato con Ninna nanna per Sally, una suggestiva ballata acustica con ospite la fisarmonica di Fabio Martino (Yo Yo Mundi) a tenere tinte fiabesche.

Al centro del temporale è un disco onesto e genuino, con tante cose da dire, che diverte, ma che invita anche a pensare. Un disco di rock vero, da scoprire assolutamente.

 

Claudio Giuliani

[da "L'isola che non c'era" n.8 gennaio 1998]




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